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26/04/2024

 

Elba, 19-22 aprile

La partenza
E' arrivato il momento fatidico della partenza per l'Elba.Le previsioni del tempo sono incerte , ma io sono ottimista, perchè conosco bene l'Elba , che riserva sempre delle sorprese piacevoli.Partiamo alla fine in 12, con la disdetta dell'ultimo momento ( ma io sapevo che non sarebbe venuta ) di Lina , l'eterna indecisa, la donna che ha anteposto  il cane di suo figlo a tutti i suoi interessi ( é solo una scusa) , ma con l'ingresso di un amico di un'amica di Ambra, Marneo , che non conosciamo, ma che ho sentito per telefono martedì sera, e mi é sembrato, parlandoci, un tipo veramente interessante: staremo a vedere, ho pensato, e non mi sbagliavo. 
Lo carichiamo alla stazione di Terni e viene in auto con me, Marcella , Giovanni e Ambra. Sulle altre c'è Marco "il gasper" con Maurizio " Lu Furio" e Tiziana , e poi Stefano, Anna , Fiorella e Elio con la terza. Franco ci aspetta già in villaggio.
Arriviamo all'isola verso le 16,30 dopo una traversata ventosa e mossa: il tempo è così così ma non ci perdiamo d'animo. Arrivati al villaggio Arrighi ( non ci tornavo da più di 10 anni) noto con piacere che sono state fatte molte migliorie, anche agli appartamenti dovi ci allochiamo. Franco già si è dato da fare per la cena e noi, lasciati i bagagli, ci facciamo un giro a Porto Azzurro passando per il bellissimo camminamento, di recente rimesso a posto, che dalla spiaggia del Barbarossa ,dove siamo, passa sotto la fortezza spagnola, ancora adibita a supercarcere, e arriva al centro del paese. Torniamo verso le 20 per la bisbocciata serale, che naturalmente avviene , con le primizie che ci ha preparato Franco e lo scorrere allegro del buon vino.

Venerdì 20 -1° giorno

Ci svegliamo che diluvia! Dovevamo fare il giro di punta Calamita ma verso le 9 smette e vedo verso ovest che c'è un apertura azzurra tra le nuvole: prendiamo quindi e ci dirigiamo in quella direzione, senza sapere ancora quale itinerario fare. Passato però il golfo di Lacona , ci fermiamo sul valico panoramico che poi scende a Marina di Campo , e vediamo che da lì parte un sentiero che sale sul Monte Tambone. Studiamo un'attimo carta e percorso e decidiamo di lasciare le auto per inoltrarci nel sentiero che sale nella macchia mediterranea: nel frattempo il cielo sopra a noi si sta aprendo mentre ancora sopra punta Calamita c'è una fitta cappa nera. Il sentiero (48) è ( come quasi tutti i sentieri dell'Elba ) molto panoramico perché salendo un pò e uscendo dalla macchia più fitta, si rimira subito il golfo di Lacona, il golfo della Stella e Punta Calamita.Arriviamo sulla cima del Tambone (377 mt ,ma siamo partiti dal valico a 261 ) che Elio e Fiorella già sembrano due scalatori agli ultimi 100 metri dell'Everest! Li consolo dicendo loro che ormai si va solo in discesa, mentendo spudoratamente perché conosco la strada in discesa che scende dal Tambone ( sentiero 47) verso Marina di Campo ( la feci nel 2004 in mountain bike ) , ma non conosco assolutamente il sentiero che invece decidiamo di prendere, che scende verso il mare sopra lo scoglio della Triglia (48 sempre). Si rivela poi un percorso molto bello, con degli scorci fantastici di panorami vari sulle isole dell'arcipelago , verso sud, e quindi su Montecristo e il Giglio.Scendiamo repentinamente al mare sulla spiaggetta di Fonza dove ci facciamo le foto sullo scoglione della spiaggia.Riprendiamo il sentiero e risaliamo per casa Ischia ,tra saliscendi vari che rompono definitivamente la resistenza di Elio e Fiorella. Noto con notevole disappunto che stanno ancora costruendo villette e recintando i terreni, tant'è che addirittura si passa in mezzo ad un cantiere di una casa in costruzione.Bah! Queste sono le cose che non mi spiego; ma la seguirò, statene certi.Arriviamo finalmente a Foce, alla fine della lunga spiaggia di sabbia di Marina di Campo, che percorriamo tutta per rifocillarci, allo snack bar al centro del paese.Rilassati e mangiati ripartiamo, passando per il centro storico, poi riprendiamo la strada del ritorno. Gasperino e Furio decidono di riprendere lo stradone che risale sul Tambone, mentre io decido di tornare per i 4 km di strada asfaltata che riporta al valico, visto che in questo periodo c'è pochissimo traffico e che Elio e Fiorella sono ormai cotti.Arrivati al punto di partenza Stefano, Anna, Elio e Fiorella tornano al villaggio, mentre io, Marcella, Ambra ,Tiziana e Marneo decidiamo di fare un altro piccolo giro al Capo Stella, dove il sentiero 58, sui 4 km , è moto bello e , come sempre panoramico. 
Ci raggiungono alla fine anche Marco e Maurizio, che mi raccontano che hanno trovato altre recinzioni di case lungo il sentiero di ritorno. Comunque la giornata è stata bellissima e ci siamo quasi ustionati: tutti con le facce rosse!

Sabato 21 aprile - 2 giorno

Oggi ci aspetta il Capanne. Partiamo tutti con calma, preparando i panini e le pizze farcite da Panelba, un negozio che prepara molte cosette sfiziose. Decidiamo di andare a Marciana, in modo che Elio e Fiorella , che non se la sentono di fare l'ascesa per sentiero, prendano la funivia che porta in cima e quindi ci troviamo sù. Parcheggiate le auto al parcheggio della funivia, entriamo dentro il paese di Marciana, da dove parte il vecchio stradone della forestale che porta fino al sentiero 6 di avvicinamento alla cima . Salendo notiamo la varietà di vegetazione dei boschi sopra il paese, e soprattutto il panorama su Marciana marina. Percorriamo il sentiero 6 fino all'incrocio principale che porta in cima: il sentiero 2 che scende a sinistra Poggio, il 5 che va dritto verso il Perone, e a destra l'1 -2 che sale a gradoni fra le grosse pietre in cima. Questo è praticamente l'unico sentiero d'accesso alla vetta del Capanne perchè negli altri versanti si arriva solo con il sentiero 00 che prevede dei passaggi difficili in ferrata.I gradoni sono ripidi lo spettacolo paesaggistico è veramente notevole. Arriviamo al ristoro bar del Capanne ( 950 mt.) con Elio e Fiorella che ci stanno riprendendo dall'alto con la videocamera: fortunatamente il nuvolone che minacciava la vetta si è allontanato e quindi ci sgranocchiamo i panini al sole in relax.Lasciamo gli zaini al bar e facciamo i 70 metri fino alla vetta dove scattiamo le foto di turno. Dopo aver rimirato ancora il panorama a 360° ( in pratica si vede tutto il contorno dell'isola , tutte le isole dell'arcipelago e la Corsica) prendiamo la strada del ritorno, ripercorrendo il ripido sentiero a scaloni, che qualcuno teme per motivi di vertigini, poi invece facilmente superati: sono le ginocchia alla fine che subiscono più lo stress dell'ammortizzamento delle gambe in discesa. Ridiscendiamo il 2 fino dentro Poggio, l'altro delizioso paesino di mezza costa ( 350 mt.), da dove poi, per la strada asfaltati, ritorniamo alle auto, non prima di esserci rifocillati alla fonte di Napoleone, sorgente dell'acqua che scende dalla montagna particolarmente apprezzata.